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Cayman The Animal

Siamo all’inizio del 2021 e possiamo già assegnare il premio per la genialata dell’anno.
Il nuovo disco dei Cayman The Animal si intitola Cayman Fantasy ed è un videogioco gratuito per smartphone in stile 8 bit. Serve dire altro? Volete solo ascoltare il disco? Beh non si può, per farlo dovrete superare i cinque livelli per sbloccare tutte le canzoni del disco. A mio parere, una figata! Tutto questo non basta perché i Cayman The Animal ci sganciano anche il link mediafire per scaricare l’album: oltre a far le cose fatte bene, ce le danno pure gratis.
Era da una vita che non giocavo con il telefono ma questo mi ha dato il giusto pretesto per farlo. Ah, vi consiglio di esplorare i livelli in lungo e in largo per trovare i vari easter egg disseminati.

Siamo nell’epoca dello streaming e del digitale, ma non si era mai vista la promozione del proprio
materiale musicale attraverso un videogioco. Come vi è venuto in mente di promuovere il disco attraverso un videogioco?

Roberto: L’idea è nata dopo un lunghissimo brainstorming al centro del quale era presente la nostra voglia di eliminare il denaro dalla faccia della terra, è possibile secondo te?

Marco: Secondo me Roberto attualmente no. Forse tra 1000 anni quando la popolazione mondiale sarà ridotta a pochissime unità e le risorse disponibili in natura completamente esaurite, forse gli uomini e le donne del 3021 si guarderanno in faccia e diranno “Cosa abbiamo fatto?” e ricominceranno tutto da capo senza soldi oppure con pochissimi spicci. Il disco in formato videogame è stata una conseguenza di tutti questi ragionamenti, abbiamo solo avuto una premonizione pionieristica per la promozione della musica del futuro.

Questo disco esce in occasione del decimo anniversario del gruppo. Dieci anni non son pochi per una band e ne avrete viste sicuramente di tutti i colori. Nell’era dei progetti modaioli dalla durata breve, ci sorgono due domande..
Come è stato portare avanti il progetto per tutto questo tempo?

Roberto: E’ stato molto bello e divertente. Alla base c’è la voglia di vederci, il gruppo punk è una scusa!

Marco: I Cayman nascono 10 anni fa come progetto modaiolo. Grazie alla nostra tenacia siamo riusciti a fare moda per 10 lunghi anni e non abbiamo intenzione di smettere. Inoltre vi ricordo che Leo, il nostro chitarrista, è influencer e fashion stylist.

Quali sono stati i momenti che ricordate con maggiore magone positivo e negativo?

Roberto: La cosa che ricordo con magone positivo è il mio stupore davanti a delle oche in riva ad un lago mentre facevamo un pic nic in Nord Italia, e lo stupore degli altri nel vedermi così stupito. La cosa che ricordo con magone negativo sono due pezzi di merda con i quali stavamo per fare a botte a due nostri concerti. Uno è un bassista di un gruppo di merda, e l’altro un cantautore (famoso) coglione.

Marco: Momenti positivi tutti. Momenti negativi quando ci siamo presi i funghetti in sala e abbiamo scritto un pezzo bellissimo poi lʼeffetto è svanito e ci sono rimasto male.

Che aria si respira da voi?

Roberto: A Roma è inquinata purtroppo ma durante il lockdown, quello vero no questa sciocchezzuola, l’aria era pulitissima. Lo so perché lo infrangevo di continuo rischiando la galera, ma volevo solo uscire a respirare l’aria pulita non ho fatto altro lo giuro.

Marco: Come in tutto il resto del mondo: aria di rivalsa. Appena finisce tutta sta storia famo il casino.

A quale scena vi sentite appartenere maggiormente?

Roberto: Nessuna appartenenza particolare. Ci sono stati dei periodi in cui suonavamo maggiormente con una band piuttosto che con un’altra, ma solo per caso eh. Il massimo della scena credo sia stato quello! E comunque è una cosa bellissima se ci pensi.

Marco: Alla scena dellʼamore universale che unisce le persone che hanno voglia di fare musica, organizzare concerti, stare insieme e proporre unʼalternativa creativa di gran lunga più bella dei canoni esistenziali imposti dallʼattuale sistema vigente che vi ricordo essere completamente errato in quanto basato sui soldi e non sulle risorse.

Cosa vedete nel panorama italiano?

Roberto: Colline.

Marco: Gente in gamba che si sbatte per fare le cose, un sacco di bella musica, un sacco di brutta musica, un sacco di caseifici da paura, un sacco di autogrill dove ci si spacca dalle risate guardando le cose buffe in vendita come ad esempio pacchi di pasta giganteschi con il prezzo doppio rispetto al normale e poi prontamente sbarrato con sotto il prezzo dimezzato (che rimane comunque alto)

Dopo i primi dieci anni di storia ora è tempo di programmare i prossimi dieci. Siete programmatori (in 8 bit) o la vita è già difficile per conto suo e vi piace prendervela senza grandi stress?

Roberto: La vita è difficile e la prendiamo con il giusto stress. Ma non programmiamo mai nulla, viene naturale.

Marco: Ci tengo a precisare che nessuno di noi è programmatore. Il videogioco è stato programmato dal nostro caro amico Stefano Latini, in arte Booleant. Detto questo per i prossimi 10 anni di Cayman mi auguro di fare ancora tanti dischi e concerti pochi ma buoni. Poi vorrei tanto fare un ultimo tour allʼestero prima di essere troppo vecchio.

Ragazzi, grazie davvero per le chiacchere! Dato il momento storico di reclusione forzata e assenza dai palchi, quali potrebbero essere 3 nomi di band e 3 nomi di videogiochi che vi sentireste di consigliare per sopravvivere in questo periodo?

Roberto: 3 band: Morphine, Karate, 40 Watt Sun. 3 videogiochi: Crash Bandicoot Team Racing, Dragon Age Inquisition, Monkey Island.

Marco: band: King Gizzard & the Lizard Wizard, The Meters, Tortoise. Giochi: Architetti del regno occidentale e Ticket to Ride che sono 2 giochi da tavola e poi assolutamente Asian Cooking Star che è un gioco molto avvincente di cucina per smartphone.

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