Pagine di attitudine.
Se negli ultimi anni avete visto girare tra social e locali della zona illustrazioni in bianco e nero dai temi tutt’altro che rose e fiori, beh molto probabilmente erano quelle di Nicola Stradiotto. La sua biro e il suo pennarello sono instancabili e negli ultimi tempi hanno solcato un gran numero di pagine tra fanzine e progetti espositivi personali. Nicola poi è una faccia nota, tra i concerti che organizza e quelli a cui partecipa, non capita di rado vederlo davanti al palco a supportare le band. L’abbiamo contattato in occasione dell’uscita degli ultimi lavori: una fanzine dal sapore di quarantena e un altro progetto molto interessante a quattro mani.
Si direbbe quarantena produttiva. Si direbbe quarantena produttiva, giusto Nicola?
Queste ultime settimane di segregazione forzata in effetti sono state molto produttive! Affidare le mie serate alla tv non mi sembrava una cosa così interessante!!

Partiamo a monte.. Il mondo dell’ hardcore e delle band sai bene come gira, quali sono stati i tuoi primi passi in questo ambiente?
Non avevo ancora quindici anni quando iniziai ad andare a vedere concerti di gruppi hc/punk che, grazie ad un amico di qualche anno più vecchio di me, mi portó al Vinile o al CSO Stella Rossa di Bassano del Grappa, giusto per citare un paio di posti. Correva l’autunno 1993 e da li in avanti non mi fermai più: l’adrenalina che sentivo in quelle situazioni era diventata come una droga per me ed è così tutt’ora…
Sappiamo che la tua passione per l’illustrazione e per le fanzine non è nuova, ma ha dei precedenti.Le prime pubblicazioni risalgono a un bel po’ di tempo fa, ci racconti le tue prime produzioni?
Circa un decennio fa, pubblicai Qui(e)t Zine: una fanza che comprendeva foto e illustrazioni di artisti italiani e internazionali.
Il progetto duró un annetto: pubblicai solo tre numeri e poi dovetti fermarmi per cause di forza maggiore. Era 100% DIY e limitata a 100 copie, a parte il “numero zero” di cui dovetti andare in ristampa quasi subito! È stata una bella esperienza che mi ha messo in “collegamento” con una quindicina di artisti circa, alcuni sono rimasti amici tutt’ora.
I tuoi lavori spesso fissano sulla carta riflessioni legate al contesto socio-culturale in cui ci troviamo, potremmo definire la tua attività una forma di attivismo?
Cerco di dare un input, una chiave di lettura univoca per quanto riguarda le mie illustrazioni, anche se spesso sono visioni molto personali e legate ad un ambito surrealista. In alcuni casi sono dei semplici deliri onirici ma di fatto, l’illustrazione è una forma di attivismo e di espressione, per gettare su carta le paure indotte da questa società!
La tua passione per la musica e quella per l’illustrazione attualmente hanno dei punti di connessione o le stai portando avanti parallelamente come due progetti separati? Il punk si fa anche con la penna?
Tutti i miei progetti riguardano l’ambito musicale, si intrecciano tra di loro e si muovono sempre nell’underground, ambito dove trovo maggiori spunti e nuove idee. Il punk è uno stile di vita, non è semplicemente musica: lo si fa con qualsiasi mezzo, che sia una penna o una chitarra, un bidone o lo skateboard… sicuramente è una scelta radicale.

Sia nelle pubblicazioni sia nell’ambito espositivo, hai stretto legami e avviato collaborazioni con realtà di vario genere. Quanto del tuo lavoro nasce in solitudine e quanto invece vive nello scambio con altri artisti e progetti che incontri?
Le persone che coinvolgo nei miei progetti personali, sono prima di tutto amici e/o artisti che stimo. Condividiamo un pensiero prima di tutto e poi diamo sfogo al nostro io più profondo, tramite la musica, il video, la fotografia e l’illustrazione. I progetti, nascono a volte da un pensiero personale, che poi viene condiviso, oppure semplicemente dal caos: non c’è un iter creativo su questo. Personalmente non mi impongo regole, succede e basta. È questo il bello della creatività: la totale libertà!
C’è una collaborazione che ricordi con particolare piacere/nostalgia?
Il progetto artistico “MailArtVirtuale” oppure l’esperienza musicale, seppur breve, con IlCorsoDelleCose ma anche la Cripta Records… non saprei decidere!!!
Sappiamo che in pentola sta bollendo un documentario fighissimo, un progetto molto impegnativo che parla di 3 belle realtà sicuramente care anche ai nostri lettori. Ci puoi spoilerare qualcosa?
Al momento è tutto top secret, mi spiace! Purtroppo il Covid-19 ci ha rallentato in questi ultimi mesi: dovremmo essere pronti comunque per Settembre. Pubblicheremo il docufilm “Underground Mania” gratuitamente sul canale YouTube di Brutta TV. Al progetto tra l’altro, hai partecipato pure tu Massi, con alcuni tuoi video e di questo te ne saró sempre grato!!
Ti ringraziamo per il tempo che ci hai dedicato! Per tutti coloro che vogliono supportare i tuoi progetti, dove possono trovarti?
Di seguito vi scrivo i miei contatti social ma spero di potervi riabbracciare a qualche concerto in zona al più presto!
Grazie ragazzi per l’intervista e stay punk!
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