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Siamo felici di collaborare con band, collettivi, artisti e tutte le belle realtà con la passione per le cose che nascono dal basso. Vuoi proporci qualche progetto? Sentiamoci :)

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Milksnake

Ciao ragazzi! tutto bene? Presentatevi un po’.

Intanto grazie mille di dedicarci il vostro tempo e lo spazio nella vostra zine.
Noi siamo i MilkSnake, siamo un trio punk rock/hc attivi dal 2010. Nasciamo a Padova dove siamo stati attivi fino al 2015 circa, poi per tre anni siamo stati a Milano e ora siamo a Bologna dal 2018. La nostra cantante è una femmina e ci piacciono gli alberi.
Oggi le nostra formazione vede alla voce e basso sempre la Giuzu, alla chitarra Davide e alla batteria Hari.
Solo voce e batteria sono rimaste le stesse dal 2010.
Giuzu – In sostanza solo io e Hari abbiamo tenuto botta.
Hari – Sì non so ancora come cazzo sia possibile che si ancora qui con te.

Ritornate con un bel disco dopo un po’ di anni, le prime strimpellate assieme le avete fatte parecchio tempo fa. È stato difficile mantenere l’impegno nel tempo? Naturale ci potessero essere dei periodi di pausa, ma quali sono state le difficoltà che vi hanno rallentato e sopratutto  cosa vi ha fatto ripartire con il piede sull’accelleratore?  

La nostra attuale line up è recentissima in realtà. Vedi, il vero problema è che i musicisti sono tutti dei pazzi, soprattutto i chitarristi . Abbiamo cambiato credo più chitarristi che mutande negli ultimi 10 anni .
L’unico che è sempre rimasto al nostro fianco è Satana, che intendiamo ringraziare per averci permesso di fare questo album. Pensa che prima di registrarlo, esattamente una settimana prima , abbiamo perso non uno ma 3 chitarristi.
Il primo aveva paura di andare a registrare, pensava venisse la fine del mondo o simili perché anni prima aveva registrato e si era sciolto il gruppo.
Così ha deciso di lasciarci con sei date scoperte. Non lo ringrazieremo mai abbastanza comunque perché è meglio perdere uno così dopo un anno piuttosto che dopo anni. Ma tant’è.
Il secondo prima si è inventato di avere una casa sotto acqua, poi di avere una mano rotta e di non poter più suonare, poi di voler vendere l’ampli… Semplicemente folle.
Sul terzo preferiamo celare un velo di silenzio perché nonostante tutto abbiamo ancora una vena di rispetto per la sua persona. Nel senso che era completamente fuori di testa e questo ci fa ridere.

E questo, bada, è solo l’escursus dell’ultimo anno.
Giuzu – Infine ci siamo dedicati anima e corpo a Satana e siamo riusciti dopo tre giorni a trovare Davide, col quale dopo 2 prove siamo entrati in sala registrazione.

Ad onor del vero abbiamo anche avuto un bassista che ha provato con noi un anno per poi dirci che non poteva suonare fuori da Bologna per motivi di lavoro. Questo dopo un anno in sala prove…non puoi capire quanto tempo abbiamo perso.
Un altro bassista che suonava esclusivamente fissando il muro e che si è offeso per una battuta su questo e non è più venuto in sala prove.
Ma il nostro forte sono sempre stati i chitarristi, questo è innegabile.

Giuzu – Sì, alla fine mi sono messa io al basso e vaffanculo.

Parlateci un po’ più nello specifico di questo nuovo disco. Quali sono le tematiche che affrontate? C’è un suono a cui vi rifate? 

Giuzu – Per i suoni, non abbiamo avuto modo di rifarci veramente a nulla per questo album dato che lo abbiamo fatto dopo solo due prove effettive, di due ore l’una…il tutto è pressoché casuale, anche in sala registrazione abbiamo avuto diverse difficolta dovute al fatto di suonare da così poco e di aver azzardato così un album. Anche i suoni sono un risultato di un mixaggio last minute, abbiamo mandato i brani al cantante dei Rake Off di Roma (Fabio Banfio, Satana ti abbia in gloria) .
Questo è il risultato. Molti dicono che sembriamo i Distillers. Personalmente lo trovo un complimento.

Hari – Personalmente reputo il paragone ai Distillers sia un complimento, ma anche una cosa alla lunga limitante questo perché nel nostro modo di suonare ci siano diverse influenze che vanno dall’hardcore al rock’n’roll più grezzo e ignorante e il nostro disco ne è la riprova visto che ogni canzone suona in maniera diversa.

Giuzu -Le tematiche sono varie.
What About Me parla del proletariato attuale, vita incubata nel lavoro, un’esistenza fondamentalmente di merda e falsa , il dover fingersi un altro per avere un lavoro.
R U READY è il primo brano scritto da noi, dieci anni fa e parla della voglia di uscire dalla propria vita ordinaria per cercare una via di fuga, fatta però di casi umani, di persone che si fingono forti ma non lo sono, di dottori che non risolvono problemi, del mentire alle forze dell’ordine del sentirsi sempre fuori posto. Insieme a YOUNG GENERATION sono le più vecchie e quelle che abbiamo fatto anche più fatica a riadattare a quel genere che vogliamo fare ora, più tendente all’HC per capirci.
COCAINE penso non ci sia bisogno di dire di cosa parli.
REAL EYE OF GOD parla della miseria dell’uomo nella quale possiamo trovare il vero occhio di dio, la vera purezza. Il fatto che Dio è solo menzogna.

Il vostro ultimo disco è uscito in un periodo a dir poco sfortunato. Come avete gestito la promozione? State già pianificando qualche data o tour per la prossima stagione?

Naturalmente un disco fatto con tutte queste difficoltà e che racconta 10 anni della nostra storia non poteva che uscire all’inizio dello sfociare di una pandemia mondiale.
Noi comunque l’abbiamo presa con filosofia, nel senso che abbiamo trovato diverse etichette a cui siamo piaciuti e che hanno voluto supportarci (le vogliamo ringraziare di cuore tutte: MASTICE PRODUZIONI, 02 RECORDS, RUMORI IN CANTINA, RUMAGNA SGROZA, POGOHAI, TRUE BELIEVERS BOOKING). Abbiamo già delle date fissate , per esempio per l’estate 2021, suoneremo al DISTRUGGI LA BASSA FESTIVAL, recuperando così l’incredibile festa che purtroppo quest’anno dovrà saltare. Intendiamo ringraziare per questo Francesco Montanari (IL MONTA) per lo splendido lavoro che fa anche con la sua DIY TRUE BELIEVERS BOOKING.

Per la promozione possiamo dirci che ci siamo mossi anche tramite le nostre etichette per cercare naturalmente delle zine che ci facessero promozione, le vogliamo ringraziare tutte: Porro Zone, Radio Punk, Irritate People, All You Need is Punk, Desperate Measures.

Festa, divertimento e amicizie ci vogliono, su questo non ci piove, ma la vostra è anche una band impegnata. Suonare è per voi anche un impegno politico? Bologna non è una città come le altre, com’è la situazione li da voi? Come ve la vivete negli ultimi tempi? 

Di Bologna possiamo dire che è molto attiva e non muore mai il suo spirito ribelle anni 90 che tanto ci piace. Per quanto riguarda noi MilkSnake, più che avere un impegno politico (dal momento che il termine “politica“ non ci appartiene e non ci piace) possiamo dire semplicemente che noi cerchiamo di stare dalla parte che più ci rispecchia. Anche se è innegabile la natura nichilista che contraddistingue noi, la nostra musica e la nostra vita. Rimaniamo legati alla vecchia scuola Antifa che prevede di prendere i nazi a bastonate, sempre e comunque. Questa crediamo sia l’unica cosa che possiamo dire in merito a questo argomento , e crediamo sia l’unico aspetto al quale ci troverete sempre fedeli.

Siete saliti sui palchi di varie regioni, c’è qualche situazione che ricordate con particolare piacere sia per la serata sia per i collettivi e la gente che avete incontrato? 

Giuzu – Ricordo con affetto il nostro concerto in una bettola nei pressi di Monselice,
Dal Duro si chiamava. E non era manco il nome vero giacché era un abusivo senza acqua potabile. C’erano dei buchi sulla parete, ci spiegarono in seguito che erano i colpi di fucile che il proprietario sparava addosso la gente alle cinque di mattina per convincerla ad andarsene. Si poteva riconoscere il suo ingresso perché ci trovavi sempre dei bambini di quattro/cinque anni che giocavano con Martelli o accette e ti mandavano “in figa to mare“ o “a farteo mettare in cueo”.
Fu anche il famoso concerto durante il quale io bevvi del vino caduto in terra, proprio dal pavimento.

Hari – I concerti che personalmente ricordo con più piacere sono stati a Berlino al White Trash sia per come siamo stati accolti che per quello che è stato il post concerto dove abbiamo conosciuto un sacco di personaggi interessanti tra cui Texas Terry Bomb e poi la prima volta che abbiamo suonato a Londra in questo pub che cadeva a pezzi e pieno di personaggi incredibili.

Giuzu – Porcodio* Texas Terry Bomb…che figa!

Questa estate avreste dovuto suonare insieme ai giganti Youth of Today ma sfortunatamente è stato cancellato. Recupererete? 

Se recupereremo quella data lo devi chiedere a Satana, lo sa solo lui.

Vi aspettiamo per un gemellaggio alcolico dalle nostre parti, grazie per il tempo che ci avete dedicato! Dove possiamo rimanere aggiornati sulle vostre avventure? 

Davide – Le nostre avventure le trovate su Facebook e Instagram, è molto poco punk lo sappiamo, ma alla fine sono come la mia ultima colonscopia… Penso che alla fine ci troverete delle cose buffe e simpatiche che non vi aspettavate vedere!

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